sabato 4 giugno 2011

PASTICCINI AL LAMPONE PER L'ORA DEL TÈ - PASTELITOS DE FRAMBUESA PARA LA HORA DEL TÉ

(versión en español más abajo)

Mi lamento sempre di ricordare troppo poco della mia infanzia. Ma c'è una cosa che non scorderò mai: l'orto di mio nonno, un'oasi verde che sorgeva dove oggi c'è solo una triste rotatoria. Col suo contest, Tuki mi ha riportato alla mente gli odori e i sapori di quel periodo della mia infanzia e soprattutto delle estati che trascorrevo infilata tra i rovi dei lamponi in cerca dei preziosi frutti rossi. Da lì, il collegamento con i pasticcini di mia nonna è stato immediato! È vero, lei li faceva quasi sempre con le visciole, ma è lecito che i nipoti trasformino la loro eredità come meglio credono, no? 
Bene, Tuki prepara il tè, ché arriva la merenda! 

Per i curiosi: sì, quella bambina ingorda sono proprio io! E la signora che ha salvato gli ultimi lamponi dalle feroci fauci mie e di mio cugino è mia nonna. :-)

Chissà perché alla fine ho scritto una poesia... sarà perché la nonna me ne faceva sempre recitare un sacco?

INGREDIENTI
(per una teglia media)

1 tazza (da latte) di zucchero
4 uova
2 tazze di farina
1/2 tazza di olio di semi di girasole
1/2 tazza di latte
2 tazze di lamponi
1 bustina di zucchero vanigliato
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
zucchero a velo

Come tutte le ricette delle nonne, le quantità sono approssimative. Preriscaldate il forno a 180º, lavate i lamponi e metteteli ad asciugare su un pezzo di carta da cucina. Separate gli albumi dai tuorli e montateli a neve con un pizzico di sale. In un'altra ciotola, lavorate i rossi con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso e biancastro. Sciogliete il lievito nel latte leggermente intiepidito, facendo attenzione che non trabocchi, dato che si gonfierà parecchio. (L'ideale sarebbe usare una tazza molto grande.) Incorporate l'olio e gli albumi e solo alla fine la farina setacciata, il latte col lievito e la bustina di zucchero vanigliato. Foderate la teglia con la carta forno, versateci il composto, adagiatevi i lamponi spingendoli appena appena verso il basso e infornate per una quarantina di minuti. Non aprite il forno almeno durante i primi venti minuti di cottura. Sfornate dopo aver fatto la prova-stecchino, spolverizzate il dolce con lo zucchero a velo e aspettate che si raffreddi per bene prima di tagliarlo a quadratini. Servite con una tazza di tè caldo (il mio era Pu-erh aromatizzato alla vaniglia).

VERSIÓN EN ESPAÑOL

Siempre me quejo de que no tengo muchos recuerdos de mi infancia. Pero sí que hay algo que nunca podré olvidar: el huerto de mi abuelo, un oasis verde que surgía allí donde hoy hay una triste rotonda. Con su concurso, Tuki me ha llamado a la memoria olores y sabores de mi infancia y sobretodo de los veranos que trascurría entre las zarzas de las frambuesas en búsqueda de mis queridos frutitos tojos. De allí ha sido fácil pensar a los pastelitos de mi abuela. Es verdad, ella solía usar guindas y no frambuesas, pero es lícito que los nietos transformen su herencia como mejor les parece, ¿no?
Bien, Tuki, ¡prepara el té que te traigo la merienda!


INGREDIENTES
(para una bandeja mediana)

1 taza (de las del desayuno) de azúcar
4 huevos
2 tazas de harina
1/2 de aceite de girasol
1/2 taza de leche
2 tazas de frambuesas
1 sobrecito de azúcar vainillado
1 sobrecito de levadura en polvo
1 pizca de sal
azúcar glas

Como todas las recetas de las abuelas, las cantidades son aproximadas. Precalentamos el horno a 180º, lavamos las frambuesas y las dejamos escurrir sobre papel de cocina. Separamos las claras de las yemas y las montamos bien firmes con un poco de sal. En otro cuenco mezclamos las yemas con el azúcar hasta obtener una crema esponjosa y casi blanca. Echamos la levadura en la leche templadita, pero con cuidado: sería mejor usar una taza bien grande ya que se suele hinchar mucho. Añadimos el aceite y las claras y solo al final la harina tamizada, la leche con la levadura y el sobrecito de azúcar vainillado. Forramos la bandeja con papel de horno mojado y estrujado, echamos la masa, ponemos las frambuesas empujándolas ligeramente hacia abajo y horneamos durante unos cuarenta minutos. No abrimos el horno hasta antes de que hayan pasado los primeros veinte minutos. Sacamos el bollo del horno después de haber controlado con un palillo que está listo, espolvoreamos con azúcar glas y lo cortamos en cuadraditos solo cuando se haya enfriado. Servimos con té caliente (el mío era Pu-erh a la vainilla).


PD para los cotillas: la niña golosa de la foto soy yo. Y la señora que ha salvado las últimas frambuesas de los dientes míos y de mi primo es mi abuela. :-)

16 commenti:

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  2. Che meraviglia, Ile! Domani li faccio (con il latte di mandorle, ovviamente...).
    Buonanotte!

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  3. Che bello Cris, è un onore! Spero ti piacciano. :-) Fammi sapere!

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  4. Buonissimi, Ile! Li ho "rivisitati", ovviamente, ma sono venuti benissimo lo stesso (non belli come i tuoi, eh, ma ottimi!). Grazie :-)

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  5. Che bello!! Sono troppo contenta!

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  6. che bel post, tenero, e che dolce allettante.. ma dove sei?

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  7. Sono tornata ieri a Madrid, Ema. Adesso ti scrivo!

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  8. che post meraviglioso...bello il tuo blog! Ti seguo ...dalla Sardegna a Madrid!

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  9. Felice di conoscerti, grazie! Adesso vado a dare una sbirciatina al tuo blog! :-)

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Ciao! Non so proprio perchè il commento non ci sia più..ma internet in sti giorni mi fa tanti scherzetti sob! Grazie però per avermi cercata lo stesso ed avermi chiarito i dubbi..che però, provando a farla, avevo risolto da soli! Sistemo subito il post e ti inserisco più che volentieri :)
    Non volevo di certo farlo apposta, ma avendo cambiato delle dosi e avendola rivisitata, non mi è venuto in mente..scusa davvero! Spero che il malinteso sia chiarito! =)

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    1. Ho anche linkato il tuo blog! :)
      spero di aver riparato alla sbadatezza! Buona giornata!

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  12. Figurati! Anch'io uso la bilancia quando la faccio per me e anch'io cambio la frutta, ma la base è sempre quella. Sono contenta che ti sia piaciuta. :)

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  13. Sono secoli che non aggiorno questo povero blog, sono così impegnata col lavoro... ma sapere che c'è qualcuno che lo legge ancora mi riempie il cuore di gioia e mi fa tornare la voglia di cucinare e fotografare. Spero di poterlo fare presto! Un salutone!

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  14. Io non ho capito bene quanto capiente deve essere la tazza da latte di riferimento (io ne ho di almeno tre grandezze diverse x il latte...e c'è abbastanza differenza tra una e l'altra). Usare la classica CUP (misura ufficiale americana) mi sembra troppo piccola, visto che la ricetta chiama ben 4 uova. HELP, please!

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